Fra pochi giorni,
l’Amministrazione Provinciale sarà chiamata a pronunciarsi sulla
richiesta della ditta Laterlite di rinnovo della Autorizzazione
Integrata Ambientale, decisione che potrebbe consentire all’azienda
di continuare ad utilizzare “rifiuti speciali oleosi” per la
produzione di argilla espansa.
Da decenni, la presenza
di questa attività produttiva è oggetto di una discussione ed un
confronto che coinvolge cittadini, istituzioni, mondo
dell’ambientalismo e della salute, con al centro l’impatto
ambientale ed i pericoli per la salute delle popolazioni limitrofe
causate dai cambiamenti introdotti in passato nel ciclo produttivo
della Laterlite attraverso le autorizzazioni rilasciate per il
passaggio dalla alimentazione a metano ad oli esausti, ovvero
residui di lavorazioni industriali.
E’
grave ed incomprensibile, che mentre si impongono
all’attenzione del paese situazioni ambientali e fatti di estrema
gravità, preoccupanti per la salute dei cittadini, come i dati
della situazione dell’aria che respiriamo nella pianura padana e
quindi anche nella nostra realtà comunale, come il disastro per la
salute e il lavoro all’ Ilva di Taranto, frutto nel migliore dei
casi, di decisioni scellerate supportate da “autorizzazioni”
rilasciate dagli organismi istituzionali competenti, si stia
procedendo al rinnovo della AIA alla Laterlite attraverso un percorso
che appare poco trasparente e comunque non coinvolgente dei cittadini
e dei territori limitrofi.
Condividiamo per questo
le preoccupazioni espresse dal “Comitato Rubbiano per la vita”; a
nostro avviso la salute dei cittadini e la trasparenza decisionale
devono essere sempre i punti centrali di una qualsiasi discussione o
decisione presa dall'Amministrazione Pubblica.
Proprio per questo,
Sinistra Ecologia Libertà
Valtaro-Valceno, denuncia il tentativo in atto
di arrivare a decisioni delle istituzioni competenti, (Conferenza
Provinciale dei Servizi e Amministrazione Provinciale), evitando non
solo il confronto e la discussione con i tantissimi cittadini
interessati, ma il coinvolgimento degli stessi strumenti di
partecipazione, appositamente costituiti, come l’Osservatorio
Ambientale.
Cosa hanno da dire a
proposito i Sindaci dei comuni limitrofi allo stabilimento (Fornovo
di Taro, Varano dè Melegari e Medesano,) che dovrebbero con la loro
presenza all’interno dell’Osservatorio Ambientale, svolgere un
ruolo di controllo a tutela della salute dei propri cittadini??
Nel
merito della questione, Sinistra
Ecologia Libertà,
nel ribadire la necessità di recuperare subito un percorso
decisionale che consenta la massima trasparenza e partecipazione,
ritiene indispensabile capovolgere il paradigma che fino ad oggi ha
caratterizzato e guidato il confronto, (causa principale del disastro
ILVA): passare
cioè da una logica di tutela dell’ambiente e della salute
all’interno di “compatibilità” economiche per l’azienda, a
quella tesa
a garantire la massima sicurezza ambientale e della salute
attraverso l’utilizzo delle migliori tecnologie allo scopo
disponibili sul mercato.
Circolo SEL ValTaro ValCeno