martedì 24 settembre 2013

SEL ValTaro Valceno sostiene e aderisce allo sciopero promosso dai lavoratori della Heinz-Plasmon

Il circolo SEL Valtaro Valceno vuole rivolgere ai lavoratori e alle lavoratrici della Heinz-Plasmon, che rischiano di perdere il posto di lavoro dopo la decisione della proprietà di tagliare del 25% il numero dei propri dipendenti (36 nello stabilimento di Ozzano Taro), la massima solidarietà e il massimo sostegno.

Sinistra Ecologia e Libertà giudica la decisione dell'azienda assolutamente negativa e inspiegabile, valutando anche gli ultimi bilanci aziendali, tutt'altro che in rosso.

Giudichiamo inoltre molto importante la grande adesione allo sciopero della giornata di oggi, e che continuerà anche nei prossimi giorni, indetto dalle Segreterie Nazionali di Fai Cisl – Flai Cgil – Uila Uil congiuntamente al Coordinamento RSU dell’Heinz Plasmon contro questa decisione dell’azienda.


In attesa della convocazione presso il Ministero dello Sviluppo Economico, dove ci auguriamo che il gruppo Heinz non rifiuti l’incontro e dove speriamo non restino inascoltate le richieste dei lavoratori, non possiamo far altro che aderire allo sciopero indetto dai lavoratori e chiediamo a gran voce che altre forze politiche ed amministrative si schierino dalla parte dei lavoratori della Plasmon in difesa del diritto costituzionale al lavoro.

giovedì 1 agosto 2013

SEL ValTaro ValCeno incontra il deputato Paglia

Il circolo di SEL ValTaro ValCeno è lieto di 
invitarvi all'incontro-conferenza stampa 
in cui presenteremo il nostro 
documento politico 

“Progetto per una sinistra 
di governo a Fornovo”



Per questa occasione sarà presente anche

Giovanni Paglia

Deputato ed ex coordinatore regionale 
emiliano romagnolo di SEL, 
che relazionerà anche sull'attività 
parlamentare di Sinistra Ecologia e Libertà. 



Siete quindi invitati Venerdì 2 Agosto 
presso la sala riunioni del circolo Arci 
Antonio Guatelli di Riccò, via Pio La Torre
alle ore 19:00. 

lunedì 8 luglio 2013

Riflessioni per una sinistra di Governo a Fornovo

Ormai 4 anni sono passati dalle elezioni e Sinistra Ecologia e Libertà ritiene non più rinviabile fare una seria e attenta riflessione sulla situazione in cui si trova oggi il Comune di Fornovo di Taro.

A partire dalla campagna elettorale questa amministrazione si è contraddistinta per le sue grandiose promesse e la totale contrapposizione alle precedenti politiche dell'amministrazione Bergamaschi.

Da queste premesse elettorali però, che sviluppo ha avuto il paese in questi 4 anni di Grenti? É realmente migliorata la situazione generale del paese?

Oggi Fornovo si trova in una grave situazione di assenza di governo, dovuta sicuramente alle scarse risorse economiche che la crisi e i numerosi tagli hanno pesato sulle risorse Comunali, ma anche, e soprattutto, per una palese incapacità dimostrata da questa amministrazione nella definizione e messa in campo di progetti e azioni che uscendo dalla “propaganda elettorale”che aveva caratterizzato il programma di legislatura di questa maggioranza, fossero in grado di affrontare e rispondere alle nuove emergenze prodotte dalla crisi.

Tutti i cittadini di Fornovo si ricordano il faraonico progetto per l'area ENI, con nuovi impianti sportivi, aree verdi, nuove scuole e nuova viabilità, con il passaggio della pontremolese in una galleria sotto l'attuale galleria ferrovia e la tangenziale che doveva occupare la galleria lasciata libera dalla linea ferroviaria; ebbene di questi faraonici progetti è restato solo il conto, anche piuttosto caro, da pagare agli ingegneri romani.

Non solo, ad oggi, non si sà neppure se e quando sarà avviata la progettazione del
tratto di Pontremolese che interessa l'attraversamento di Fornovo in quanto questa opera, già finanziata in precedenza, non è più inserita fra le priorità del governo e delle FF.SS.
Questi progetti “velleitari”, hanno compromesso i rapporti stessi con la proprietà dell’area ex ENI, al punto che gli stessi lavori di bonifica, hanno subito un rallentamento preoccupante e neppure è dato sapere a che punto sono.

Vogliamo poi sottolineare il fatto che, in questi 4 anni, non si è realizzato uno dei punti principali del programma “Grenti” sbandierato come prioritario in campagna elettorale, un nuovo strumento urbanistico comunale, l'attuale ormai è vecchio di 20 anni. Si è preferito invece, procedere con numerose e scoordinate varianti e regolamenti, in modo da accontentare forse le esigenze di pochi, ma lasciando aperta l'importantissima partita del futuro sviluppo del nostro territorio comunale.

La mancanza di una chiara strategia e visione programmatica su queste tematiche, l’assenza anche di una coerente ed incisiva azione a supporto delle politiche formative, hanno di fatto impedito di dare certezze a quelle richieste da tempo presenti di nuovo sviluppo e riqualificazione delle attività produttive, con il

risultato di rendere più pesante e preoccupante la crisi economica e occupazionale che il nostro comune sta attraversando.
Un’ altro campo di intervento che fotografa benissimo il fallimento di questa amministrazione e la natura meramente propagandistica delle iniziative assunte in campo energetico e ambientale.
La storia della società En.For. ne rappresenta un chiaro esempio; Società a totale partecipazione pubblica, con tanto di lettera di “Patronage” firmata dal Comune a garanzia della società, che doveva generare utili e energia elettrica installando pannelli solari sui tetti di proprietà comunale, e anche privati.
Le dubbie procedure seguite nella costituzione della società, l’assenza di un vero piano industriale, l'incauto acquisto dei pannelli fotovoltaici, il ritardo nella installazione e di conseguenza della fase di produzione (con evidenti svalutazioni del valore dei pannelli e notevole riduzione del vantaggio economico derivato dal conto energia) a fronte del mutuo e degli inevitabili interessi, hanno determinato un bilancio pesantemente in “rosso”; situazione questa che si ripete da ormai tre anni, rendendo la società incompatibile con le norme nazionali vigenti (che prevedono la chiusura obbligatoria per tutte le società a partecipazione pubblica che registrano una situazione di perdita a bilancio per tre anni consecutivi) e rendendola anche una pessima operazione amministrativa, portando solo alla creazione di nuovi debiti per il comune di Fornovo di Taro.
Così come è da valutare negativamente il nuovo “Piano energetico”del Comune, sia per il percorso che ha portato alla sua approvazione senza una concreta e fattiva partecipazione, sia per le azioni proposte, di fatto inconsistenti per la mancanza di risorse e soggetti attuatori.

A nostro parere anche le scelte fatte da questa amministrazione nel contesto dei rapporti con le altre istituzioni locali vicine è stata molto deficitaria e non funzionale agli interessi della nostra comunità.
Infatti, in questo periodo si è conclusa l'importantissima partita dei nuovi assetti istituzionali del territorio, con l'abolizione delle comunità montane e, come prevede la Legge Regionale, il conseguente passaggio alle Unioni dei Comuni.
La storica funzione svolta negli anni dal Comune di Fornovo quale importante centro di servizi primari per un territorio più vasto, (servizi scolastici, servizi sanitari, attività industriali e commerciali), il ruolo importante per la tenuta e il sostegno delle economie di media e bassa valle e importante snodo e di raccordo con i servizi superiori presenti nel capoluogo di Provincia in relazione alla posizione geografica e per la presenza delle infrastrutture per la mobilità, potevano e dovevano rappresentare elementi decisivi per scelte conseguenti.
La scelta dell'amministrazione Grenti, invece, è andata in direzione opposta.
Invece di rivendicare con più forza questo ruolo e queste potenzialità in una logica di nuove assunzioni di responsabilità provenienti da funzioni oggi in capo alle Provincie, si è scelta la strada, più facile nell’immediato, ma che alla lunga rischia di “isolare” in termini di relazioni e di funzioni il nostro comune, schiacciato fra la fragilità di piccoli Comuni di media valle e comuni forti come quelli della pedemontana, verso Medesano e Noceto da un lato e Collecchio e Sala Baganza-Felino dall’altro.
I primi segnali sono già presenti all’interno delle convenzioni conseguenti alla “Unione dei Comuni” che ci vedono assieme a Solignano e Medesano.
Al comune “capofila” Medesano la gestione di importanti servizi, come la gestione dei cimiteri e la polizia municipale, i servizi catastali, la segretaria comunale, nella persona della segretaria di Medesano che viene pagata al 50% da ogni comune ma che risiede per il 75% a Medesano , la gestione dello sportello unico al più piccolo comune di Solignano, al nostro Comune, la sola gestione della protezione civile per le competenze Comunali.
A seguito delle decisioni della Regione che ha individuato nel perimetro del distretto sanitario la nuova associazione dei comuni, siamo costretti oggi a

riconsiderare le scelte fatte sulla spinta di decisioni di altri e quindi, come Amministrazione di Fornovo, da una posizione di grande debolezza.
Alla luce di questa analisi, ed in presenza di un quadro politico più generale di profondo scollamento fra i cittadini e la “Politica” (vedi anche a Fornovo il voto ai grillini) ed in particolare fra questi e quelle forze del centrosinistra che storicamente hanno rappresentato un punto di riferimento importante e di governo per le nostre popolazioni, Sinistra Ecologia e Libertà di Fornovo valuta insufficiente e non adeguata l’azione fin qui svolta dalle forze del centrosinistra, sia sul fronte istituzionale come forze di opposizione alla giunta Grenti in Consiglio, sia come presenza e proposta politica sul territorio.

Tutto ciò è il riflesso del permanere di una situazione di divaricazioni presente nel centrosinistra e nel PD in particolare, derivante dalle divisioni che hanno caratterizzato l’ultima esperienza di governo della sinistra a Fornovo, e che hanno impedito di presentarsi in modo coeso alla consultazione elettorale e che, ancora oggi, impedisce una azione incisiva ed unitaria della sinistra a Fornovo.

Il superamento delle divisioni, la ricostruzione di un nuovo rapporto fra le forze del centrosinistra e la società civile nelle sue componenti economiche e sociali, sulla base di una condivisione forte di contenuti programmatici e di profonda innovazione politica, è presupposto per recuperare il tempo perduto e pensare di arrivare alle prossime scadenze elettorali amministrative con le carte in regola per tornare ad essere forza credibile di governo a Fornovo.

Sulla base di queste considerazioni, Sinistra Ecologia e Libertà vuole iniziare una fase
di confronto, pressante e costruttivo, con tutte le forze politiche del centrosinistra, con la società civile e con le associazioni del paese per analizzare compiutamente la situazione attuale e cercare le migliori proposte di governo per uscire dalla grave situazione determinata dalle scellerate politiche della Giunta Grenti.

Da questo, costruttivo confronto, prenderà corpo il programma, la coalizione di centrosinistra, gli uomini e le donne che saranno chiamati con percorsi partecipati a metterlo in pratica, in occasione delle elezioni amministrative del prossimo anno.

Dal canto nostro siamo convinti che i punti chiave del confronto politico futuro non possano transigere da alcuni temi quali:

  • Il tema della trasparenza e della partecipazione, a partire dal funzionamento del Consiglio e delle Commissioni, individuando nuovi strumenti (diretta del Consiglio Comunale, nuovi strumenti di consultazione/informazione, ecc), con l’obiettivo di recuperare da un lato, un nuovo e più diretto rapporto con i cittadini e dall’altro, con le altre istituzioni, le categorie sociali, il diffuso mondo dell’associazionismo e del volontariato. In questo quadro, va ripristinata e rilanciata la positiva esperienza del Consiglio Comunale dei Ragazzi, strumento importante per promuovere fino dalla giovane età la conoscenza critica e la partecipazione alla vita sociale e democratica del paese.

  • I nuovi assetti istituzionali: la ricerca e la definizione di un nuovo e più incisivo ruolo del nostro Comune nel contesto dei nuovi rapporti istituzionali ed economici determinati dai nuovi assetti istituzionali a seguito della abolizione delle Provincie e l’approvazione della nuova legge Regionale. La nuova “associazione dei Comuni” , deve rappresentare occasione per il nostro Comune, di recuperare quella centralità che gli è data dalla sua particolare collocazione geografica di bassa valle Taro-Ceno e dalla presenza storica di importanti e consolidati servizi, (polo scolastico, strutture sanitarie, nodo viario, presidio produttivo artigianale-industriale, ecc...) puntando sul loro sviluppo e sulla loro capacità di fornire risposte efficaci e di qualità ad un territorio vasto. In questo quadro, la riorganizzazione della macchina Comunale e la piena valorizzazione delle professionalità presenti al suo interno, diventa obiettivo prioritario.

  • La tutela del territorio e dell’ambiente che troppo spesso viene offeso dalle opere dell'uomo,o dall’incuria, pensiamo all'inquinamento dell'aria derivante dal traffico veicolare e anche da alcune attività produttive presenti nella nostra zona (come la Laterlite) le quali vanno tenute sotto stretta osservazione da parte delle amministrazioni comunali; pensiamo alla nostra discarica di Monte Ardone, nella quale vengono riversati tonnellate di rifiuti speciali provenienti da tutta Italia; pensiamo al cantiere della pontremolese che prima o poi arriverà a Fornovo; pensiamo alla bonifica dell'area ex ENI da cui dipende la qualità dell'acqua che arriva nei rubinetti di gran parte degli abitanti della nostra provincia, alle emergenze determinate da scelte sbagliate fatte negli anni passati che continuano a pesare sui nostri cittadini quale la discarica di Tiedoli, o quelle che si stanno decidendo in questi giorni in campo energetico, come l’eolico del Santa Donna.La tutela del territorio, passa anche attraverso una diversa concezione dello sviluppo in settori importanti quali quello dell’urbanistica e dell’edilizia residenziale. La crisi che attraversa il settore, ci obbliga ad una riflessione a tutto campo su scelte fatte in passato oggi non più sostenibili a causa della crisi, ma anche per un diverso approccio ai temi dell’ambiente, del territorio e della sua conservazione.

  • Aree protette e Parchi: Politiche attive di fruizione e valorizzazione delle aree fluviali e collinari che delimitano il centro urbano del capoluogo. Vanno messi in campo nuovi progetti per valorizzare le aree protette (oasi Prinzera), superare il degrado e l’abbandono presente da anni (Parco del Taro), e favorirne la piena integrazione con il territorio e le economie presenti.

  • La valorizzazione e salvaguardia dei beni comuni : Acqua –Territorio -Sanità e Sociale.Lo stato in cui si trovano oggi questi servizi sia sotto l’aspetto economico che sociale, la qualità delle risposte fornite al territorio ed ai suoi bisogni, la domanda di partecipazione diretta e di trasparenza proveniente dai cittadini, impongono una profonda riflessione con l’obiettivo di ridefinire la presenza ed il ruolo di aziende partecipate e di servizio (Montagna 2000, A.S.P., Forma Futuro, IREN, ecc., ) attraverso un nuovo e più incisivo presidio del pubblico in termini di indirizzo, gestione, controllo.

  • Il tema del lavoro,; Questione prioritaria e non più rinviabile, ridefinire una pianificazione urbanistica e normativa che risponda alla domanda di riqualificazione proveniente dalle attività produttive, che guardi principalmente alle esigenze delle imprese già insediate in un’ottica di offerta di spazi fortemente qualificati (banda larga, infrastrutture della mobilità, fonti energetiche green, ecc...) in grado di sostenere la competitività delle aziende e favorire l’occupazione

  • Istruzione e Politiche formative; La riqualificazione delle strutture scolastiche e la piena affermazione del diritto allo studio in tutti i gradi dell’istruzione, deve essere un obiettivo prioritario delle diverse istituzioni competenti. Va riaffermata la centralità del polo scolastico di Fornovo nel contesto del territorio provinciale, attraverso un forte e autorevole presidio sia politico che gestionale degli istituti di istruzione e formazione, in grado di garantire percorsi formativi fortemente integrati fra loro, superando le ambiguità che hanno accompagnato le scelte fatte negli ultimi anni sul versante della programmazione degli indirizzi, che non hanno favorito un radicamento dell’istituto Gadda sul territorio, e quindi un concreto contributo all’affermazione piena del diritto allo studio e il successivo accesso al mondo del lavoro.

  • Mobilità e trasporti Pubblici: In un contesto come il nostro, di cittadina pedemontana, è prioritario cercare di potenziare e implementare i collegamenti con la città, fruttando in primo luogo il trasporto su rotaia e in secondo luogo i trasporti su gomma verso la città. In questa prospettiva prioritario sarà cercare di sbloccare la situazione di stallo che si è venuta a creare riguardo il raddoppio della linea pontremolese, per quel che riguarda il tratto da Osteriazza a Parma, mantenendo sempre come priorità la salvaguardia del centro storico del paese e degli edifici presenti e minimizzando l'impatto, che comunque sarà inevitabile, dei cantieri sulla quotidianità dei fornovesi.


  • Qualità della vita e riqualificazione urbana Il paese e in centro storico, e le attività che ad esso sono collegate, hanno bisogno di un progetto serio di riqualifica, che deve coinvolgere sia il pubblico, per quel che riguarda la cura e il rifacimento di strade, marciapiedi, avendo la cura di abbattere le barriere per i portatori di handicap, e per quel che riguarda il miglioramento dell'arredo urbano, sia il privato, con iniziative, come sgravi fiscali o politiche di riduzione di alcune tariffe, che incentivino l'avvio di lavori di riqualifica energetica ed estetica di abitazioni già presenti nel centro storico. Inoltre si dovrà continuare il percorso di ciclo-pedonalizzazione dei collegamenti con le frazioni, si dovrà studiare il posizionamento di nuove aree verdi e risolvere il problema del traffico e del transito a velocità elevata nel centro del paese.

lunedì 4 febbraio 2013

SEL in risposta al comunicato di Laterlite del 2 febbraio 2013


Con il comunicato del 2 febbraio 2013, in risposta alla presa di posizione di Sinistra Ecologia e Libertà Valtaro ValCeno sul funzionamento dell’”Osservatorio Ambientale”, la Laterlite si sofferma sull’uso “improprio” di alcuni termini usati ma non trova argomenti per confutare quanto denunciato con il documento pubblicato.

Ciò che abbiamo denunciato, e confermiamo, è il fatto che mentre da mesi erano in corso le procedure dell’A.I.A. per il rinnovo delle autorizzazioni alla Laterlite per l’utilizzo di rifiuti speciali (oli esausti) quali combustibili per il ciclo produttivo,       l’Osservatorio, causa i ritardi nella sua costituzione prima ed il protrarsi poi di una discussione interna sui compiti ed il suo funzionamento, non ha potuto affrontare e confrontarsi con i soggetti deputati, sul vero nodo del contendere, e cioè sui possibili correttivi da suggerire nella conferenza dei servizi per il rinnovo della stessa A.I.A.

Ci può smentire Laterlite, sul fatto che i contenuti dell’autorizzazione (che nel frattempo è stata rilasciata dalla Provincia), non solo non sono stati oggetto di discussione dentro l’Osservatorio, ma non sono tutt’ora ufficialmente a conoscenza dei suoi componenti?
Può smentire il fatto che l’Osservatorio Ambientale sarà quindi chiamato a posteriori ad esprimersi sui contenuti della stessa A.I.A. dopo che questa sarà già stata rilasciata (ricordando che l'autorizzazione ha validità quinquennale)?

Nel merito poi della richiesta di trasparenza e correttezza nella informazione, è Laterlite che deve rispondere, accogliendo da subito quelle richieste che da diversi anni gli vengono rivolte sul fronte degli strumenti e delle modalità di rilevamento, lettura e divulgazione dei dati delle emissioni in aria ed al suolo.

Da parte nostra, infine, consideriamo la parola “emergenza ambientale” appropriata per descrivere la qualità dell’aria riscontrata nei nostri territori da indagini condotte da organismi qualificati, nonché dalla presenza stessa di impianti ed aziende considerate da Arpa meritevoli di particolare attenzione ambientale e sanitaria come Laterlite e la discarica di Monte Ardone.

La nostra visita odierna, in risposta all’invito rivoltoci dalla Laterlite, oltre che per aumentare le nostre conoscenze personali in merito alle questioni aziendali, va nella direzione di ribadire in modo diretto ai responsabili aziendali queste nostre posizioni, nella speranza di cogliere, nelle posizioni dell’azienda, quelle disponibilità volte a garantire continuità produttiva/occupazionale e miglioramento della qualità ambientale.



Comunicato di Laterlite in risposta a SEL

Pubblichiamo comunicato inviatoci da Laterlite S.P.A. in risposta al comunicato di SEL ValTaro ValCeno di Venerdì 2 febbraio 2013

Il comunicato pubblicato oggi da Sel si basa su informazioni incomplete e senz’altro non aggiornate. Laterlite infatti precisa che, in seguito alla ripartenza dell’Osservatorio Ambientale voluto da tutte le parti coinvolte, i lavori sono iniziati e proseguiranno con incontri tecnici, tra cui quello avvenuto ieri, per valutare e condividere gli elementi di innovazione da introdurre per migliorare ulteriormente le performance ambientali di Laterlite secondo gli obbiettivi concordati.
Gli esiti e le decisioni prese durante questi incontri saranno comunicati in occasione delle assemblee pubbliche che si svolgeranno periodicamente come previsto dal protocollo firmato da tutte le parti coinvolte (Comune di Solignano, Fornovo, Medesano, Varano, Laterlite, Arpa, Ausl, Legambiente, Comitato Rubbiano per la Vita, Provincia di Parma, prof. Walter Ganapini in qualità di esperto tecnico).

Laterlite, come sottolineato durante l’Assemblea Pubblica del 16 novembre 2012, ha performance ambientali decisamente migliori rispetto alle soglie previste dalle normative vigenti, e, nonostante questo, ha aderito volontariamente alla riapertura dell’Osservatorio facendosi carico dei costi di funzionamento, con la certezza che fosse un fondamentale strumento di dialogo e trasparenza, capace di attivare una proficua sinergia tra azienda, istituzione e cittadini.
L’azienda inoltre, ha sottoscritto un ambizioso piano quinquennale (che fa seguito al piano quinquennale appena completato) basato su concreti interventi ambientali per migliorare il proprio obbiettivo di sostenibilità.

Infine, a tutela della trasparenza e della corretta informazione, Laterlite precisa che il termine “emergenza ambientale” utilizzato in apertura del comunicato di Sel , non è corretto, è improprio e superficiale (per “emergenza ambientale” si intende infatti una qualsiasi situazione critica causata da un evento eccezionale che determini una situazione potenzialmente pericolosa per la immediata incolumità di persone o di beni e strutture e che richiede interventi straordinari ed urgenti per essere gestita e riportata alla normalità). Nessun dato ad oggi rilevato fa' presupporre una situazione di emergenza ambientale ne’ nel territorio di Solignano ne’ tantomeno nei Comuni limitrofi.
La trasparenza e la correttezza dell’ informazione cominciano dall'utilizzo di termini appropriati e consoni.
Laterlite auspica che qualunque cittadino intenda avere maggiori informazioni sul suo progetto di sostenibilità ambientale partecipi alle sedute pubbliche dell’Osservatorio o in alternativa prenda contatto con l’azienda (ambiente@leca.it) per una visita di approfondimento.
L’ azienda inoltre è lieta che il Sig. Marco Porcari, referente di Sel e autore del comunicato, abbia accolto l’invito a visitare la sede dello stabilimento lunedì 4 febbraio in modo da chiarire le inesattezze riportate e condividere il percorso da tempo intrapreso di tutela e rispetto per l’ambiente.

Parma 2 febbraio 2013
Laterlite s.p.a.
 

venerdì 1 febbraio 2013

Osservatori Ambientali o specchietti per le allodole?


Ancora una volta siamo costretti a registrare l’assenza di una volontà politica chiara da parte delle istituzioni locali di affrontare con la massima trasparenza le emergenze ambientali presenti sui nostri territori.

Gli “Osservatori Ambientali” sulla Discarica di Monre Ardone e sulla Laterlite di Rubbiano, istituiti per monitorare gli effetti di questi impianti sull’ambiente e sulla salute dei cittadini, stanno dimostrando tutta la loro inefficacia e inutilità.

Nell’ultima riunione “dell’Osservatorio” della discarica di Monte Ardone, convocazione questa, avvenuta dopo 11 mesi dall’ultima riunione grazie alle sollecitazioni e proteste di Legambiente, non si è andati oltre alla registrazione della situazione di fatto in relazione ai quantitativi dei rifiuti speciali conferiti e sulle condizioni idrogeologiche dell’impianto.

Nessuna decisione sulla richiesta più volte avanzata da “Sinistra Ecologia Libertà” di mettere in campo una serie di controlli più stringenti sulla qualità dei rifiuti speciali conferiti, sia attraverso prelevi diretti da parte dell’”Arpa” di campioni dei rifiuti sul campo della discarica, sia attraverso controlli ”a sorpresa” ed analisi dei rifiuti sui mazzi in ingresso all’impianto.

- Quanti sono stati i controlli e le analisi effettuate dall’Arpa in questo ultimo anno che ha visto il conferimento in discarica di oltre 40.000 tonellate di rifiuti speciali?
- Corrisponde a verità che in occasione uno dei pochi controlli effettuati dall’Arpa si sono riscontrate irregolarità tali da dovere bloccare l’ingresso alla discarica di un carico e di rimandarlo al mittente?

Non meno preoccupante la situazione “dell’Osservatorio” Laterlite.

La cosa che più colpisce, è che mentre gli organismi istituzionali preposti sono da mesi impegnati a discutere sulla richiesta di rinnovo della A.I.A. (autorizzazione integrata ambientale) per consentire alla Laterlite di continuare a bruciare oli esausti, l’Osservatorio, insediato dal novembre scorso, è ancora impegnato in una discussione tutta interna sul suo funzionamento, impedendo così di fatto l’avvio di un confronto sul merito del rinnovo della concessione alla Laterlite che è il vero nodo del contendere.

Ciò che purtroppo accomuna i due osservatori e quindi le volontà della maggioranza dei componenti, è che i rispettivi regolamenti sanciscono che “le discussioni e le notizie acquisite all’interno di questi organismi non possono essere oggetto di comunicazioni all’esterno” e quindi portate a conoscenza dei cittadini senza autorizzazione preventiva.

Non hanno nulla da dire a proposito, i Sindaci della recente costituita ”Unione dei comuni” di Fornovo, Medesano, Solignano, presenti negli “Osservatori” in quanto a “trasparenza” e nella qualità di primi responsabili della salute dei propri cittadini?