Questa
discarica, nata per accogliere rifiuti solidi urbani e quindi per
risolvere l'emergenza rifiuti della nostra zona, dopo varie
vicissitudini, è stata destinata ad accogliere rifiuti speciali, che
per la maggior parte risultano da lavorazioni industriali e che
provengono anche da industrie molto distanti dall'impianto stesso.
Da
tempo Sinistra
Ecologia Libertà ValTaro ValCeno
denuncia le disfunzioni ed i limiti che caratterizzano la gestione
della discarica di Monte Ardone, in particolare sul versante dei
controlli
sui rifiuti conferiti.
Infatti
i carichi arrivano all’impianto con un analisi chimica del rifiuto,
redatta da laboratori
privati autorizzati e di fiducia delle aziende che lo producono
e, dopo un sommario controllo da parte del gestore, vengono stoccati
nella discarica.
I
controlli ufficiali, da parte di Arpa, organismo Pubblico delegato
per legge ai controlli, vengono effettuati saltuariamente, una o due
volte l'anno, a fronte delle decine e decine di carichi in arrivo
settimanalmente.
Nel
corso di questi sporadici controlli, è stato rilevato l’arrivo in
discarica di carichi di rifiuti non compatibili con le
classificazioni autorizzate, quindi rispediti al mittente.
Inoltre,
come confermato dalle analisi effettuate, siamo in presenza
di inquinanti, cloruri e solfuri in alcuni piezometri
posizionati intorno alla discarica con valori molto al di sopra di
quelli consenti.
Di
fronte a questi dati, si pone con forza la questione della qualità e
delle modalità dei controlli.
Chiediamo
al Sindaco, per le responsabilità che gli competono in materia di
salute e tutela del territorio, di attivarsi nei confronti di Arpa
affinchè sia verificata
la eventuale presenza nel corpo della discarica di rifiuti
inquinanti,
in modo quindi da eliminare tutti i possibili dubbi sulle cause della
presenza di inquinanti nell'ambiente circostante.
Non
minori preoccupazioni, destano le questioni relative alle condizioni
geo- morfologiche
che si riscontrano nell’area dell’impianto e nella stessa
viabilità di accesso, come in più occasioni denunciato da
Legambiente ed evidenziati dalla presenza ormai confermata di falde
acquifere e da continui movimenti franosi.
E’
a nostro avviso assurdo, a fronte del permanere di questi elementi
di forte preoccupazione, ipotizzare un possibile
ampliamento quantitativo
della capacità ricettiva della discarica.
La
discarica, progettata e studiata per contenere 300.000
tonnellate
di rifiuto, arriverà a saturazione entro il prossimo anno.
Le
motivazioni portate a sostegno dell'ipotesi di ampliamento, nascono
dalla trasformazione da discarica progettata e autorizzata per
rifiuti solidi urbani, a discarica per rifiuti speciali.
Con
il passaggio al rifiuto speciale, essendo il peso specifico di
questo rifiuto superiore a quello solido urbano, a
parità di peso viene occupato meno spazio nell’area di stoccaggio.
Da
qui la richiesta da parte del gestore, di un ampliamento non
indifferente, di circa 120.000
tonnellate,
pari ad oltre il 30%
del peso totale
previsto durante la progettazione, che va quindi a mutare l’assetto
strutturale del pendio ed appesantire il corpo discarica con
ripercussioni sulla sottostante falda acquifera e una maggiore
spinta sull’argine di valle.
Auspichiamo
che gli enti competenti in materia di nuove eventuali concessioni di
ampliamento dell'impianto, tengano nella dovuta considerazione questa
situazione sciolgano questi dubbi ed effettuino tutte le verifiche
necessarie a garantire la sicurezza ambientale e sanitaria
dell’impianto.
Riteniamo
necessario, invece di ipotizzare possibili ampliamenti, garantire da
subito, il massimo di trasparenza e concretezza nel lavoro
dell’Osservatorio, rivendicare controlli dell’Arpa più
approfonditi sui rifiuti stoccati in discarica e sui reflui presenti
nei piezometri, avviare da subito le azioni conseguenti per una
corretta e sicura gestione del post mortem dell’impianto,
garantendo così ai cittadini di Fornovo idonee condizioni ambientali
e sanitarie.
Il
nostro territorio ha subito e stà subendo tutt'ora un impatto
ambientale troppo elevato e non più sopportabile, anche per la
vicinanza di altre attività a forte rischio ambientale quali la
Laterlite e l’autostrada.
Sinistra
Ecologia e Libertà ValTaro ValCeno
si fà portavoce di queste istanze, chiedendo che si apra subito su
questa questione un serrato confronto, a partire dall’osservatorio
ambientale, ma che coinvolga anche la cittadinanza tutta.