lunedì 13 aprile 2015

La posizione della provincia su Monte Ardone

Pubblichiamo l'intervento della provincia rispetto la nostra presa di posizione sulla discarica di Monte Ardone.

"Il gestore della discarica di Monte Ardone – la Ditta Palladio Team Fornovo srl – a marzo di quest'anno ha presentato alla Provincia di Parma, e agli altri Enti interessati, una richiesta finalizzata a eliminare dall'Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) in suo possesso il vincolo della quantità di rifiuti conferibili all'impianto (300.000 tonnellate), mantenendo unicamente il vincolo del volume massimo autorizzato (300.000 metri cubi).
La Provincia ha tuttavia rigettato tale istanza, comunicando alla Ditta la necessità di effettuare, prima della comunicazione di tale modifica dell'AIA, una valutazione degli aspetti ambientali coinvolti attraverso una procedura di verifica di assoggettabilità a VIA (procedura anche detta "Screening").
Il peso dei rifiuti che possono essere smaltiti nella discarica è un dato significativo per la normativa in materia di AIA.
La Provincia ritiene che ogni variazione che possa avere possibili impatti significativi sull'ambiente dovrà essere preceduta da opportune valutazioni dei possibili effetti ambientali, tra i quali la stabilità geo-morfologica dell'impianto.
Al fine di approfondire tutti gli ulteriori aspetti sollevati dagli articoli dei giorni scorsi e per aprire un confronto in merito con i soggetti interessati, la Provincia ritiene utile proporre la convocazione quanto prima di una ulteriore apposita seduta dell'Osservatorio, alla quale parteciperà con il proprio staff tecnico per fornire tutti i chiarimenti necessari".
 Michela Canova
Consigliera provinciale delegata all'Ambiente

giovedì 9 aprile 2015

NO TIBRE AUTOSTRADALE SI TIBRE FERROVIARIA

Il circolo di SELVALTARO VALCENO e la federazione SEL PARMA aderiscono al sit in di protesta e proposta Tirreno Brennero fermiamo il nuovo Ecomostro.

Quest'opera, di cui si parla da oltre 30 anni, per il primo stralcio ha un costo enorme di 513 milioni di Euro, 42 milioni per Km, finanziati anche con l'aumento delle tariffe dell'Autocisa, in pratica con soldi dei cittadini. 

Costo enorme a cui non corrisponde una vera utilità per la cittadinanza, infatti il traffico autostradale è in continuo calo, ma invece presenta enormi problematiche ambientali.

Oltre all'evidente consumo di suolo la zona presenta rischi idrogeologici ed è stata già classificata come R4, ovvero territori che per livello di inquinamento non possono più sopportare l'inserimento di infrastrutture inquinanti.

L'alternativa ci sarebbe, utilizzare i fondi stanziati per quest'opera inutile e dannosa per finanziare il completamento del raddoppio della linea ferroviaria Pontremolese, la TiBre ferroviaria, da utilizzare come asse di collegamento merci tra Brennero e Tirreno e, ovviamente, come servizio di trasporto pubblico più efficiente tra Parma e i territori della nostra montagna e al di là della Cisa.

SEL Parma e SEL ValTaro ValCeno auspicano che tutti gli attori istituzionali siano sensibili alle iniziative come quelle di sabato e che quindi si possa iniziare un percorso condiviso che porti ad una nuova pianificazione territoriale delle politiche sulla mobilità.


Potrebbe interessarti:http://www.parmatoday.it/cronaca/tirreno-brennero-pd-sissa-trecasali.html
Seguici su Facebook:http://www.facebook.com/ParmaToday

La discarica di Monte Ardone fa ancora discutere.

Questa discarica, nata per accogliere rifiuti solidi urbani e quindi per risolvere l'emergenza rifiuti della nostra zona, dopo varie vicissitudini, è stata destinata ad accogliere rifiuti speciali, che per la maggior parte risultano da lavorazioni industriali e che provengono anche da industrie molto distanti dall'impianto stesso.
Da tempo Sinistra Ecologia Libertà ValTaro ValCeno denuncia le disfunzioni ed i limiti che caratterizzano la gestione della discarica di Monte Ardone, in particolare sul versante dei controlli sui rifiuti conferiti.

Infatti i carichi arrivano all’impianto con un analisi chimica del rifiuto, redatta da laboratori privati autorizzati e di fiducia delle aziende che lo producono e, dopo un sommario controllo da parte del gestore, vengono stoccati nella discarica.
I controlli ufficiali, da parte di Arpa, organismo Pubblico delegato per legge ai controlli, vengono effettuati saltuariamente, una o due volte l'anno, a fronte delle decine e decine di carichi in arrivo settimanalmente.
Nel corso di questi sporadici controlli, è stato rilevato l’arrivo in discarica di carichi di rifiuti non compatibili con le classificazioni autorizzate, quindi rispediti al mittente.
Inoltre, come confermato dalle analisi effettuate, siamo in presenza di inquinanti, cloruri e solfuri in alcuni piezometri posizionati intorno alla discarica con valori molto al di sopra di quelli consenti.
Di fronte a questi dati, si pone con forza la questione della qualità e delle modalità dei controlli.

Chiediamo al Sindaco, per le responsabilità che gli competono in materia di salute e tutela del territorio, di attivarsi nei confronti di Arpa affinchè sia verificata la eventuale presenza nel corpo della discarica di rifiuti inquinanti, in modo quindi da eliminare tutti i possibili dubbi sulle cause della presenza di inquinanti nell'ambiente circostante.

Non minori preoccupazioni, destano le questioni relative alle condizioni geo- morfologiche che si riscontrano nell’area dell’impianto e nella stessa viabilità di accesso, come in più occasioni denunciato da Legambiente ed evidenziati dalla presenza ormai confermata di falde acquifere e da continui movimenti franosi.

E’ a nostro avviso assurdo, a fronte del permanere di questi elementi di forte preoccupazione, ipotizzare un possibile ampliamento quantitativo della capacità ricettiva della discarica.

La discarica, progettata e studiata per contenere 300.000 tonnellate di rifiuto, arriverà a saturazione entro il prossimo anno.

Le motivazioni portate a sostegno dell'ipotesi di ampliamento, nascono dalla trasformazione da discarica progettata e autorizzata per rifiuti solidi urbani, a discarica per rifiuti speciali.
Con il passaggio al rifiuto speciale, essendo il peso specifico di questo rifiuto superiore a quello solido urbano, a parità di peso viene occupato meno spazio nell’area di stoccaggio.

Da qui la richiesta da parte del gestore, di un ampliamento non indifferente, di circa 120.000 tonnellate, pari ad oltre il 30% del peso totale previsto durante la progettazione, che va quindi a mutare l’assetto strutturale del pendio ed appesantire il corpo discarica con ripercussioni sulla sottostante falda acquifera e una maggiore spinta sull’argine di valle.

Auspichiamo che gli enti competenti in materia di nuove eventuali concessioni di ampliamento dell'impianto, tengano nella dovuta considerazione questa situazione sciolgano questi dubbi ed effettuino tutte le verifiche necessarie a garantire la sicurezza ambientale e sanitaria dell’impianto.

Riteniamo necessario, invece di ipotizzare possibili ampliamenti, garantire da subito, il massimo di trasparenza e concretezza nel lavoro dell’Osservatorio, rivendicare controlli dell’Arpa più approfonditi sui rifiuti stoccati in discarica e sui reflui presenti nei piezometri, avviare da subito le azioni conseguenti per una corretta e sicura gestione del post mortem dell’impianto, garantendo così ai cittadini di Fornovo idonee condizioni ambientali e sanitarie.

Il nostro territorio ha subito e stà subendo tutt'ora un impatto ambientale troppo elevato e non più sopportabile, anche per la vicinanza di altre attività a forte rischio ambientale quali la Laterlite e l’autostrada.


Sinistra Ecologia e Libertà ValTaro ValCeno si fà portavoce di queste istanze, chiedendo che si apra subito su questa questione un serrato confronto, a partire dall’osservatorio ambientale, ma che coinvolga anche la cittadinanza tutta.

martedì 24 settembre 2013

SEL ValTaro Valceno sostiene e aderisce allo sciopero promosso dai lavoratori della Heinz-Plasmon

Il circolo SEL Valtaro Valceno vuole rivolgere ai lavoratori e alle lavoratrici della Heinz-Plasmon, che rischiano di perdere il posto di lavoro dopo la decisione della proprietà di tagliare del 25% il numero dei propri dipendenti (36 nello stabilimento di Ozzano Taro), la massima solidarietà e il massimo sostegno.

Sinistra Ecologia e Libertà giudica la decisione dell'azienda assolutamente negativa e inspiegabile, valutando anche gli ultimi bilanci aziendali, tutt'altro che in rosso.

Giudichiamo inoltre molto importante la grande adesione allo sciopero della giornata di oggi, e che continuerà anche nei prossimi giorni, indetto dalle Segreterie Nazionali di Fai Cisl – Flai Cgil – Uila Uil congiuntamente al Coordinamento RSU dell’Heinz Plasmon contro questa decisione dell’azienda.


In attesa della convocazione presso il Ministero dello Sviluppo Economico, dove ci auguriamo che il gruppo Heinz non rifiuti l’incontro e dove speriamo non restino inascoltate le richieste dei lavoratori, non possiamo far altro che aderire allo sciopero indetto dai lavoratori e chiediamo a gran voce che altre forze politiche ed amministrative si schierino dalla parte dei lavoratori della Plasmon in difesa del diritto costituzionale al lavoro.

giovedì 1 agosto 2013

SEL ValTaro ValCeno incontra il deputato Paglia

Il circolo di SEL ValTaro ValCeno è lieto di 
invitarvi all'incontro-conferenza stampa 
in cui presenteremo il nostro 
documento politico 

“Progetto per una sinistra 
di governo a Fornovo”



Per questa occasione sarà presente anche

Giovanni Paglia

Deputato ed ex coordinatore regionale 
emiliano romagnolo di SEL, 
che relazionerà anche sull'attività 
parlamentare di Sinistra Ecologia e Libertà. 



Siete quindi invitati Venerdì 2 Agosto 
presso la sala riunioni del circolo Arci 
Antonio Guatelli di Riccò, via Pio La Torre
alle ore 19:00. 

lunedì 8 luglio 2013

Riflessioni per una sinistra di Governo a Fornovo

Ormai 4 anni sono passati dalle elezioni e Sinistra Ecologia e Libertà ritiene non più rinviabile fare una seria e attenta riflessione sulla situazione in cui si trova oggi il Comune di Fornovo di Taro.

A partire dalla campagna elettorale questa amministrazione si è contraddistinta per le sue grandiose promesse e la totale contrapposizione alle precedenti politiche dell'amministrazione Bergamaschi.

Da queste premesse elettorali però, che sviluppo ha avuto il paese in questi 4 anni di Grenti? É realmente migliorata la situazione generale del paese?

Oggi Fornovo si trova in una grave situazione di assenza di governo, dovuta sicuramente alle scarse risorse economiche che la crisi e i numerosi tagli hanno pesato sulle risorse Comunali, ma anche, e soprattutto, per una palese incapacità dimostrata da questa amministrazione nella definizione e messa in campo di progetti e azioni che uscendo dalla “propaganda elettorale”che aveva caratterizzato il programma di legislatura di questa maggioranza, fossero in grado di affrontare e rispondere alle nuove emergenze prodotte dalla crisi.

Tutti i cittadini di Fornovo si ricordano il faraonico progetto per l'area ENI, con nuovi impianti sportivi, aree verdi, nuove scuole e nuova viabilità, con il passaggio della pontremolese in una galleria sotto l'attuale galleria ferrovia e la tangenziale che doveva occupare la galleria lasciata libera dalla linea ferroviaria; ebbene di questi faraonici progetti è restato solo il conto, anche piuttosto caro, da pagare agli ingegneri romani.

Non solo, ad oggi, non si sà neppure se e quando sarà avviata la progettazione del
tratto di Pontremolese che interessa l'attraversamento di Fornovo in quanto questa opera, già finanziata in precedenza, non è più inserita fra le priorità del governo e delle FF.SS.
Questi progetti “velleitari”, hanno compromesso i rapporti stessi con la proprietà dell’area ex ENI, al punto che gli stessi lavori di bonifica, hanno subito un rallentamento preoccupante e neppure è dato sapere a che punto sono.

Vogliamo poi sottolineare il fatto che, in questi 4 anni, non si è realizzato uno dei punti principali del programma “Grenti” sbandierato come prioritario in campagna elettorale, un nuovo strumento urbanistico comunale, l'attuale ormai è vecchio di 20 anni. Si è preferito invece, procedere con numerose e scoordinate varianti e regolamenti, in modo da accontentare forse le esigenze di pochi, ma lasciando aperta l'importantissima partita del futuro sviluppo del nostro territorio comunale.

La mancanza di una chiara strategia e visione programmatica su queste tematiche, l’assenza anche di una coerente ed incisiva azione a supporto delle politiche formative, hanno di fatto impedito di dare certezze a quelle richieste da tempo presenti di nuovo sviluppo e riqualificazione delle attività produttive, con il

risultato di rendere più pesante e preoccupante la crisi economica e occupazionale che il nostro comune sta attraversando.
Un’ altro campo di intervento che fotografa benissimo il fallimento di questa amministrazione e la natura meramente propagandistica delle iniziative assunte in campo energetico e ambientale.
La storia della società En.For. ne rappresenta un chiaro esempio; Società a totale partecipazione pubblica, con tanto di lettera di “Patronage” firmata dal Comune a garanzia della società, che doveva generare utili e energia elettrica installando pannelli solari sui tetti di proprietà comunale, e anche privati.
Le dubbie procedure seguite nella costituzione della società, l’assenza di un vero piano industriale, l'incauto acquisto dei pannelli fotovoltaici, il ritardo nella installazione e di conseguenza della fase di produzione (con evidenti svalutazioni del valore dei pannelli e notevole riduzione del vantaggio economico derivato dal conto energia) a fronte del mutuo e degli inevitabili interessi, hanno determinato un bilancio pesantemente in “rosso”; situazione questa che si ripete da ormai tre anni, rendendo la società incompatibile con le norme nazionali vigenti (che prevedono la chiusura obbligatoria per tutte le società a partecipazione pubblica che registrano una situazione di perdita a bilancio per tre anni consecutivi) e rendendola anche una pessima operazione amministrativa, portando solo alla creazione di nuovi debiti per il comune di Fornovo di Taro.
Così come è da valutare negativamente il nuovo “Piano energetico”del Comune, sia per il percorso che ha portato alla sua approvazione senza una concreta e fattiva partecipazione, sia per le azioni proposte, di fatto inconsistenti per la mancanza di risorse e soggetti attuatori.

A nostro parere anche le scelte fatte da questa amministrazione nel contesto dei rapporti con le altre istituzioni locali vicine è stata molto deficitaria e non funzionale agli interessi della nostra comunità.
Infatti, in questo periodo si è conclusa l'importantissima partita dei nuovi assetti istituzionali del territorio, con l'abolizione delle comunità montane e, come prevede la Legge Regionale, il conseguente passaggio alle Unioni dei Comuni.
La storica funzione svolta negli anni dal Comune di Fornovo quale importante centro di servizi primari per un territorio più vasto, (servizi scolastici, servizi sanitari, attività industriali e commerciali), il ruolo importante per la tenuta e il sostegno delle economie di media e bassa valle e importante snodo e di raccordo con i servizi superiori presenti nel capoluogo di Provincia in relazione alla posizione geografica e per la presenza delle infrastrutture per la mobilità, potevano e dovevano rappresentare elementi decisivi per scelte conseguenti.
La scelta dell'amministrazione Grenti, invece, è andata in direzione opposta.
Invece di rivendicare con più forza questo ruolo e queste potenzialità in una logica di nuove assunzioni di responsabilità provenienti da funzioni oggi in capo alle Provincie, si è scelta la strada, più facile nell’immediato, ma che alla lunga rischia di “isolare” in termini di relazioni e di funzioni il nostro comune, schiacciato fra la fragilità di piccoli Comuni di media valle e comuni forti come quelli della pedemontana, verso Medesano e Noceto da un lato e Collecchio e Sala Baganza-Felino dall’altro.
I primi segnali sono già presenti all’interno delle convenzioni conseguenti alla “Unione dei Comuni” che ci vedono assieme a Solignano e Medesano.
Al comune “capofila” Medesano la gestione di importanti servizi, come la gestione dei cimiteri e la polizia municipale, i servizi catastali, la segretaria comunale, nella persona della segretaria di Medesano che viene pagata al 50% da ogni comune ma che risiede per il 75% a Medesano , la gestione dello sportello unico al più piccolo comune di Solignano, al nostro Comune, la sola gestione della protezione civile per le competenze Comunali.
A seguito delle decisioni della Regione che ha individuato nel perimetro del distretto sanitario la nuova associazione dei comuni, siamo costretti oggi a

riconsiderare le scelte fatte sulla spinta di decisioni di altri e quindi, come Amministrazione di Fornovo, da una posizione di grande debolezza.
Alla luce di questa analisi, ed in presenza di un quadro politico più generale di profondo scollamento fra i cittadini e la “Politica” (vedi anche a Fornovo il voto ai grillini) ed in particolare fra questi e quelle forze del centrosinistra che storicamente hanno rappresentato un punto di riferimento importante e di governo per le nostre popolazioni, Sinistra Ecologia e Libertà di Fornovo valuta insufficiente e non adeguata l’azione fin qui svolta dalle forze del centrosinistra, sia sul fronte istituzionale come forze di opposizione alla giunta Grenti in Consiglio, sia come presenza e proposta politica sul territorio.

Tutto ciò è il riflesso del permanere di una situazione di divaricazioni presente nel centrosinistra e nel PD in particolare, derivante dalle divisioni che hanno caratterizzato l’ultima esperienza di governo della sinistra a Fornovo, e che hanno impedito di presentarsi in modo coeso alla consultazione elettorale e che, ancora oggi, impedisce una azione incisiva ed unitaria della sinistra a Fornovo.

Il superamento delle divisioni, la ricostruzione di un nuovo rapporto fra le forze del centrosinistra e la società civile nelle sue componenti economiche e sociali, sulla base di una condivisione forte di contenuti programmatici e di profonda innovazione politica, è presupposto per recuperare il tempo perduto e pensare di arrivare alle prossime scadenze elettorali amministrative con le carte in regola per tornare ad essere forza credibile di governo a Fornovo.

Sulla base di queste considerazioni, Sinistra Ecologia e Libertà vuole iniziare una fase
di confronto, pressante e costruttivo, con tutte le forze politiche del centrosinistra, con la società civile e con le associazioni del paese per analizzare compiutamente la situazione attuale e cercare le migliori proposte di governo per uscire dalla grave situazione determinata dalle scellerate politiche della Giunta Grenti.

Da questo, costruttivo confronto, prenderà corpo il programma, la coalizione di centrosinistra, gli uomini e le donne che saranno chiamati con percorsi partecipati a metterlo in pratica, in occasione delle elezioni amministrative del prossimo anno.

Dal canto nostro siamo convinti che i punti chiave del confronto politico futuro non possano transigere da alcuni temi quali:

  • Il tema della trasparenza e della partecipazione, a partire dal funzionamento del Consiglio e delle Commissioni, individuando nuovi strumenti (diretta del Consiglio Comunale, nuovi strumenti di consultazione/informazione, ecc), con l’obiettivo di recuperare da un lato, un nuovo e più diretto rapporto con i cittadini e dall’altro, con le altre istituzioni, le categorie sociali, il diffuso mondo dell’associazionismo e del volontariato. In questo quadro, va ripristinata e rilanciata la positiva esperienza del Consiglio Comunale dei Ragazzi, strumento importante per promuovere fino dalla giovane età la conoscenza critica e la partecipazione alla vita sociale e democratica del paese.

  • I nuovi assetti istituzionali: la ricerca e la definizione di un nuovo e più incisivo ruolo del nostro Comune nel contesto dei nuovi rapporti istituzionali ed economici determinati dai nuovi assetti istituzionali a seguito della abolizione delle Provincie e l’approvazione della nuova legge Regionale. La nuova “associazione dei Comuni” , deve rappresentare occasione per il nostro Comune, di recuperare quella centralità che gli è data dalla sua particolare collocazione geografica di bassa valle Taro-Ceno e dalla presenza storica di importanti e consolidati servizi, (polo scolastico, strutture sanitarie, nodo viario, presidio produttivo artigianale-industriale, ecc...) puntando sul loro sviluppo e sulla loro capacità di fornire risposte efficaci e di qualità ad un territorio vasto. In questo quadro, la riorganizzazione della macchina Comunale e la piena valorizzazione delle professionalità presenti al suo interno, diventa obiettivo prioritario.

  • La tutela del territorio e dell’ambiente che troppo spesso viene offeso dalle opere dell'uomo,o dall’incuria, pensiamo all'inquinamento dell'aria derivante dal traffico veicolare e anche da alcune attività produttive presenti nella nostra zona (come la Laterlite) le quali vanno tenute sotto stretta osservazione da parte delle amministrazioni comunali; pensiamo alla nostra discarica di Monte Ardone, nella quale vengono riversati tonnellate di rifiuti speciali provenienti da tutta Italia; pensiamo al cantiere della pontremolese che prima o poi arriverà a Fornovo; pensiamo alla bonifica dell'area ex ENI da cui dipende la qualità dell'acqua che arriva nei rubinetti di gran parte degli abitanti della nostra provincia, alle emergenze determinate da scelte sbagliate fatte negli anni passati che continuano a pesare sui nostri cittadini quale la discarica di Tiedoli, o quelle che si stanno decidendo in questi giorni in campo energetico, come l’eolico del Santa Donna.La tutela del territorio, passa anche attraverso una diversa concezione dello sviluppo in settori importanti quali quello dell’urbanistica e dell’edilizia residenziale. La crisi che attraversa il settore, ci obbliga ad una riflessione a tutto campo su scelte fatte in passato oggi non più sostenibili a causa della crisi, ma anche per un diverso approccio ai temi dell’ambiente, del territorio e della sua conservazione.

  • Aree protette e Parchi: Politiche attive di fruizione e valorizzazione delle aree fluviali e collinari che delimitano il centro urbano del capoluogo. Vanno messi in campo nuovi progetti per valorizzare le aree protette (oasi Prinzera), superare il degrado e l’abbandono presente da anni (Parco del Taro), e favorirne la piena integrazione con il territorio e le economie presenti.

  • La valorizzazione e salvaguardia dei beni comuni : Acqua –Territorio -Sanità e Sociale.Lo stato in cui si trovano oggi questi servizi sia sotto l’aspetto economico che sociale, la qualità delle risposte fornite al territorio ed ai suoi bisogni, la domanda di partecipazione diretta e di trasparenza proveniente dai cittadini, impongono una profonda riflessione con l’obiettivo di ridefinire la presenza ed il ruolo di aziende partecipate e di servizio (Montagna 2000, A.S.P., Forma Futuro, IREN, ecc., ) attraverso un nuovo e più incisivo presidio del pubblico in termini di indirizzo, gestione, controllo.

  • Il tema del lavoro,; Questione prioritaria e non più rinviabile, ridefinire una pianificazione urbanistica e normativa che risponda alla domanda di riqualificazione proveniente dalle attività produttive, che guardi principalmente alle esigenze delle imprese già insediate in un’ottica di offerta di spazi fortemente qualificati (banda larga, infrastrutture della mobilità, fonti energetiche green, ecc...) in grado di sostenere la competitività delle aziende e favorire l’occupazione

  • Istruzione e Politiche formative; La riqualificazione delle strutture scolastiche e la piena affermazione del diritto allo studio in tutti i gradi dell’istruzione, deve essere un obiettivo prioritario delle diverse istituzioni competenti. Va riaffermata la centralità del polo scolastico di Fornovo nel contesto del territorio provinciale, attraverso un forte e autorevole presidio sia politico che gestionale degli istituti di istruzione e formazione, in grado di garantire percorsi formativi fortemente integrati fra loro, superando le ambiguità che hanno accompagnato le scelte fatte negli ultimi anni sul versante della programmazione degli indirizzi, che non hanno favorito un radicamento dell’istituto Gadda sul territorio, e quindi un concreto contributo all’affermazione piena del diritto allo studio e il successivo accesso al mondo del lavoro.

  • Mobilità e trasporti Pubblici: In un contesto come il nostro, di cittadina pedemontana, è prioritario cercare di potenziare e implementare i collegamenti con la città, fruttando in primo luogo il trasporto su rotaia e in secondo luogo i trasporti su gomma verso la città. In questa prospettiva prioritario sarà cercare di sbloccare la situazione di stallo che si è venuta a creare riguardo il raddoppio della linea pontremolese, per quel che riguarda il tratto da Osteriazza a Parma, mantenendo sempre come priorità la salvaguardia del centro storico del paese e degli edifici presenti e minimizzando l'impatto, che comunque sarà inevitabile, dei cantieri sulla quotidianità dei fornovesi.


  • Qualità della vita e riqualificazione urbana Il paese e in centro storico, e le attività che ad esso sono collegate, hanno bisogno di un progetto serio di riqualifica, che deve coinvolgere sia il pubblico, per quel che riguarda la cura e il rifacimento di strade, marciapiedi, avendo la cura di abbattere le barriere per i portatori di handicap, e per quel che riguarda il miglioramento dell'arredo urbano, sia il privato, con iniziative, come sgravi fiscali o politiche di riduzione di alcune tariffe, che incentivino l'avvio di lavori di riqualifica energetica ed estetica di abitazioni già presenti nel centro storico. Inoltre si dovrà continuare il percorso di ciclo-pedonalizzazione dei collegamenti con le frazioni, si dovrà studiare il posizionamento di nuove aree verdi e risolvere il problema del traffico e del transito a velocità elevata nel centro del paese.

lunedì 4 febbraio 2013

SEL in risposta al comunicato di Laterlite del 2 febbraio 2013


Con il comunicato del 2 febbraio 2013, in risposta alla presa di posizione di Sinistra Ecologia e Libertà Valtaro ValCeno sul funzionamento dell’”Osservatorio Ambientale”, la Laterlite si sofferma sull’uso “improprio” di alcuni termini usati ma non trova argomenti per confutare quanto denunciato con il documento pubblicato.

Ciò che abbiamo denunciato, e confermiamo, è il fatto che mentre da mesi erano in corso le procedure dell’A.I.A. per il rinnovo delle autorizzazioni alla Laterlite per l’utilizzo di rifiuti speciali (oli esausti) quali combustibili per il ciclo produttivo,       l’Osservatorio, causa i ritardi nella sua costituzione prima ed il protrarsi poi di una discussione interna sui compiti ed il suo funzionamento, non ha potuto affrontare e confrontarsi con i soggetti deputati, sul vero nodo del contendere, e cioè sui possibili correttivi da suggerire nella conferenza dei servizi per il rinnovo della stessa A.I.A.

Ci può smentire Laterlite, sul fatto che i contenuti dell’autorizzazione (che nel frattempo è stata rilasciata dalla Provincia), non solo non sono stati oggetto di discussione dentro l’Osservatorio, ma non sono tutt’ora ufficialmente a conoscenza dei suoi componenti?
Può smentire il fatto che l’Osservatorio Ambientale sarà quindi chiamato a posteriori ad esprimersi sui contenuti della stessa A.I.A. dopo che questa sarà già stata rilasciata (ricordando che l'autorizzazione ha validità quinquennale)?

Nel merito poi della richiesta di trasparenza e correttezza nella informazione, è Laterlite che deve rispondere, accogliendo da subito quelle richieste che da diversi anni gli vengono rivolte sul fronte degli strumenti e delle modalità di rilevamento, lettura e divulgazione dei dati delle emissioni in aria ed al suolo.

Da parte nostra, infine, consideriamo la parola “emergenza ambientale” appropriata per descrivere la qualità dell’aria riscontrata nei nostri territori da indagini condotte da organismi qualificati, nonché dalla presenza stessa di impianti ed aziende considerate da Arpa meritevoli di particolare attenzione ambientale e sanitaria come Laterlite e la discarica di Monte Ardone.

La nostra visita odierna, in risposta all’invito rivoltoci dalla Laterlite, oltre che per aumentare le nostre conoscenze personali in merito alle questioni aziendali, va nella direzione di ribadire in modo diretto ai responsabili aziendali queste nostre posizioni, nella speranza di cogliere, nelle posizioni dell’azienda, quelle disponibilità volte a garantire continuità produttiva/occupazionale e miglioramento della qualità ambientale.