Ormai un anno è passato dagli eventi drammatici dell'alluvione che ha interessato i comuni di Fornovo di Taro (in particolar modo le frazioni di Riccò e Cafragna), il comune di Sala Baganza e altre località nel nostro territorio. Per quel che riguarda il territorio di Fornovo di Taro, qualche settimana fa, si è svolta a Riccò una riunione promossa dall'Amministrazione Comunale per riferire ai cittadini le misure a breve termine per prevenire future alluvioni del rio Riccò.
I fondi per i lavori di messa in sicurezza, stimati in almeno 1 milione e 500 mila Euro, secondo quanto sostenuto dagli amministratori, non sono al momento reperibili.
Sono solo state, però, proposte “misure comportamentali” con l'aggiornamento del piano provinciale di protezione civile e l'installazione di pluviometri con allarmi al raggiungimento di una quota eccessiva di precipitazioni.

Sinistra Ecologia e Libertà a livello nazionale ha iniziato una campagna in difesa del territorio e del suolo, riassetto idrogeologico, adattamento, messa in sicurezza e cura del territorio chiamata “Terra Nostra”. Vorremmo qui riproporre alcune delle misure proposte all'interno di questa campagna:
⋅ L’adozione da parte del Governo di un piano decennale ordinario per la messa in sicurezza stimabile in 40 miliardi di euro totali e finanziato annualmente dal 10% delle risorse che deriverebbero dalla Patrimoniale, da un taglio delle spese militari, dal contributo di solidarietà e dallo storno delle risorse attualmente destinate al Ponte sullo Stretto di Messina;
⋅ La richiesta ai Comuni di redigere entro 6 mesi Piani attuativi minimi per la messa in sicurezza e la delocalizzazione basati sui seguenti criteri: “rinaturalizzazione” dei fiumi (come ecosistemi umani) e di tutti i piccoli e grandi corsi d’acqua; ristabilimento delle aree di esondazione e delle aree golenali; pulizia degli alvei e sistemazione degli argini; pulizia di tutti i percorsi in cui scorre acqua piovana (fossi, torrenti urbani, tombini, fognature), riforestazione e restauro forestale.
⋅ Una norma che le Regioni e i Comuni dovranno recepire in tempi brevissimi volta a impedire nuove costruzioni in tutte le aree di pertinenza fluviale e nelle aree contigue e ad arrestare il consumo ulteriore di suolo agricolo.
⋅ L’ istituzione di un Servizio Civile Giovanile Regionale (della durata di sei mesi e retribuito) dedicato a lavori di manutenzione e ripulitura in accordo con i Comuni e la protezione civile.
⋅ Il rafforzamento della filiera dei saperi e delle competenze, sia nella formazione delle nuove professioni “verdi”, sia nella valorizzazione di geologi, ingegneri naturalistici, meteorologi e climatologi, architetti paesaggisti, urbanisti ecocompatibili, agricoltori con funzioni di presidio del territorio. È a portata di mano un incremento in quantità e qualità di questi nuovi lavori verdi.
⋅ L’istituzione della figura di “ecologo condotto” nei comuni o per territorio di più comuni o a scala di bacino idrografico, con il compito di individuare le strategie di adattamento e mitigazione degli effetti del cambiamento climatico, coniugate a buone pratiche di manutenzione del territorio.

⋅ Incentivi fiscali alle attività agricole nelle aree a rischio idrogeologico e nelle aree svantaggiate con affidamento diretto agli agricoltori e alle aziende agricole dei lavori di manutenzione e cura del territorio, di riforestazione, di restauro forestale e di rinaturalizzazione (già previsto da leggi esistenti) può dare effettiva attuazione all’idea di azienda agricola multifunzionale.
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